IL MONITORAGGIO DELLE ACQUE SOTTERRANEE Aspetti generali Dal punto di vista dell’idrogeologia, nell’area di interesse l’acquifero principale è costituito dai calcari marnosi del Monte Morello; sono inoltre presenti acquiferi locali superficiali relativi alle coltri detritiche, ai depositi alluvionali, fluviali ed eluvio-colluviali. Tali acquiferi possono essere più o meno degni di nota in relazione alla loro estensione e spessore. Per quanto riguarda l’acquifero costituito dai calcari del Monte Morello, la circolazione idrica sotterranea, per permeabilità secondaria, è strettamente legata alla fessurazione delle rocce. Tale circolazione può variare in relazione all’estensione, densità e ampiezza delle discontinuità tettoniche. Nella Formazione di Monte Morello gli strati calcarei e calcareo marnosi presentano potenza inferiore a quelli arenacei ed appaiono più intensamente fratturati. La circolazione dell’acqua nelle fratture porta col tempo alla dissoluzione della roccia calcarea con aumento dell’ampiezza delle fratture, fino a creare talvolta vere e proprie cavità carsiche. In tali acquiferi le principali direzioni di deflusso sotterraneo seguono l’andamento dei principali sistemi di faglie trasversali all’Appennino, orientate circa NE-SO e NNE-SSO. Per quanto riguarda i terreni costituiti da detrito di versante, detrito e di falda e i depositi alluvionali, fluviali ed eluvio-colluviali, possono essere sede di falde freatiche superficiali direttamente legati agli apporti piovosi stagionali. Il progetto di ampliamento prevede la realizzazione di importanti opere in sotterraneo, nella Formazione di Monte Morello e nella Formazione di Sillano, quali i nuovi tratti in galleria, opere potenzialmente in grado di variare il regime di deflusso di falda; in particolare le gallerie possono determinare il drenaggio delle falde oppure l’alterazione qualitativa per contatto tra acque sotterranee e materiali di rivestimento. Le alterazioni qualitative che possono determinarsi dal contatto tra acque sotterranee e materiali di rivestimento possono essere di diverso tipo, come riportato anche in letteratura; possono verificarsi in caso di interferenza diretta tra corpi idrici e gallerie e nel caso di circuiti idrogeologici brevi e superficiali. Il Piano di Monitoraggio delle acque sotterranee, articolato in indagini su sorgenti, pozzi, piezometri e misure in corrispondenza delle gallerie è orientato ai seguenti aspetti: • certificazione dello stato quali-quantitativo dei corpi idrici nella situazione precedente l’avvio dei lavori; • controllo dei corpi idrici nella fase di cantiere. I criteri per la definizione degli elementi della rete di monitoraggio sono basati sulla considerazione del rischio di interferenza tra opere in progetto e corpi idrici sotterranei in relazione a quanto emerso dagli studi idrogeologici e in base alla rilevanza socio-economica di ogni captazione. |